mercoledì 14 novembre 2018

The Hive, l'Arnia Magica di Kew Gardens

The Hive. Interno, particolare della struttura. Kew Gardens, London
The Hive, ovvero l’Arnia, è un’installazione artistica del tutto particolare, allestita all’interno di Kew Gardens, l’Orto Botanico Reale della città di Londra. Ideata da Wolfgang Buttress, artista inglese specializzato nella creazione di opere d’arte multisensoriali, the Hive è stata realizzata per il padiglione della Gran Bretagna all’Expo di Milano 2015, e da allora insignita di numerosi riconoscimenti internazionali. Si tratta di una struttura reticolare a sviluppo cilindrico, alta 14 metri, e posta a 3 metri sopra il livello del suolo, installata in un prato di erbe selvatiche, nel lato est del giardino, non lontana dall'ingresso principale di Victoria gate. L'opera risulta composta da 170.000 parti di alluminio, arrangiate in trentadue piani sovrapposti di geometrie modulari di forma esagonale, che ricalcano i favi costruiti dalle api. La struttura si avvolge a spirale su sè stessa, evocando la dinamica di uno sciame. Una passerella esterna conduce all’ingresso, che immette nel cuore di the Hive, laddove si esprime interamente il senso e la magia dell'allestimento. Il visitatore si ritrova immerso in un’esperienza sensoriale unica, generata da un sistema di 1.000 LED rossi, gialli, blu e bianchi che si accendono e si spengono, variando in continuazione la loro intensità, e da una musica monotonale che lo avvolge,  provienente da ogni direzione. La cosa fantastica è che sia le luci che la musica, apparentemente casuali, sono invece la rappresentazione dell’attività di una famiglia vivente di api, collocata in un’arnia a poca distanza da the Hive.

The Hive. Interno, la parte sommitale


Per realizzare questa fantastica alchimia tecnologica, Buttress si è ispirato alle tecnologie sviluppate dal dr. Martin Benscik, della Nottingham Trent University, ed utilizzate per monitorare lo stato di salute delle famiglie di api. Un accelerometro piezoelettrico inserito nell’arnia vivente di riferimento converte le vibrazioni prodotte dalle api in segnali elettrici. Le vibrazioni sono utilizzate dalle api, al pari degli odori, per comunicare tra loro.

domenica 15 aprile 2018

Conferenza Stefano Mancuso - Pistoia, 10 maggio 2018




Scienziato di fama mondiale  nel campo della neurobiologia vegetale, disciplina che sta fornendo una fantastica e nuova visione del mondo delle piante, Stefano Mancuso è professore ordinario di Arboricoltura generale e coltivazioni arboree presso l’Università di Firenze. Membro dell’Accademia dei Georgofili, dirige il Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale, con sedi a Firenze ed in altre tre città del mondo. Autore di numerosi volumi e pubblicazioni scientifiche, ha scritto diversi libri di carattere divulgativo, tra cui Verde Brillante che, già tradotto in 19 lingue, è diventato un best seller internazionale. Nel 2015 presenta all’EXPO di Milano Jellyfish Barge, un prototipo di serra galleggiante sul mare che produce cibo senza consumo di suolo, acqua ed energia, e con cui si è aggiudicato diversi premi internazionali. E' stato incluso dal periodico statunitense “The New Yorker” tra i world changers, ovvero tra coloro che sono ‘destinati a cambiarci la vita’.

L'incontro è rivolto agli studenti delle Superiori, ma ci sono abbastanza posti anche per non studenti.

Grazie al Gheghe per la Locandina.

venerdì 16 marzo 2018

La Chêne Chapelle, Quercia millenaria di Allouville - Bellefosse


La Quercia di Allouville. Litografia di Felix Benoist, anno 1850 ca.

Il Creatore della Natura
senza martello ha costruito
di un monumento nuovo
le mura ed il tetto

Questo grazioso santuario
questo altare venerato
a Maria è dedicato
dentro l’albero secolare
  
Allouville – Bellefosse è un minuscolo paese di campagna che conta poco più di mille anime. Situato nella regione francese della Normandia, si sviluppa intorno all’incrocio di due strade secondarie. C’è una bella chiesa parrocchiale, dedicata a San Quentin: il nucleo originario risale al XIII secolo; venne poi completamente ristrutturata nel XVI secolo, e nel 1700 fu infine edificato il campanile. Ma non è la chiesetta l’attrazione di questo sperduto luogo che attira ogni anno decine di migliaia di turisti, e che giustifica i tre ristoranti in prossimità del crocevia. La star del posto è infatti una quercia millenaria che vive compressa tra una delle due strade ed il campanile della chiesa, a pochi metri dall'incrocio stradale.
Da Reims e dalla Foresta di Verzy abbiamo percorso mezza Francia del nord per raggiungerla. E' una gelida giornata di inizio dicembre, forti raffiche di vento si alternano ad improvvisi temporali intervallati a squarci di sereno, comunque circondato da nubi cariche di minaccioso grigiore. Oltrepassata Rouen il paesaggio diviene piatto, disegnato solo da filari di alberi che costeggiano strade e campi coltivati, dedicati a produrre foraggio per l’allevamento delle mucche. Poco prima di raggiungere Allouville si attraversa la Senna, enorme e placida, oramai vicina alla sua foce, fiume da cui prende il nome il dipartimento, per l’appunto quello della Senna – Marittima.

Quercia di Allouville. La torretta che sostituisce la cima principale
Tutti noi, da bambini, abbiamo sognato di avere una casa su di un albero. Ecco, la Quercia di Allouville è molto di più: è un vero e proprio albero casa, per aspetto esteriore e per struttura. La particolarità di questo albero, che lo rende assolutamente unico, sta nel rivestimento di minute assicelle rettangolari in legno di quercia, disposte in file embriciate a guisa di tegole, e che riveste buona parte del tronco. L’apoteosi di questa sovrastruttura, che una volta tanto unisce mirabilmente l’opera della Natura con quella dell’uomo, è la torretta cilindrica, sormontata da una croce di ferro ed anch’essa fatta delle stesse tavolette di legno, che si eleva per alcuni metri nella parte sommitale, sostituendo la punta naturale. Il rivestimento e la torretta furono realizzati agli inizi del 1800, dopo che un fulmine aveva atterrato la parte superiore del fusto, asportando anche alcune grosse branche e quasi tutta la corteccia del lato est della pianta. Sebbene l’effetto scenico sia notevole, il tutto è stato approntato per proteggere il legno che, messo a nudo dalle ferite lasciate dalla caduta dei rami e dalla perdita della corteccia, sarebbe altrimenti rimasto esposto al decadimento provocato dagli elementi climatici e dai parassiti.

giovedì 8 marzo 2018

I Cipressi di San Quirico


Questo gruppetto di giovani Cipressi si trova di fianco alla via Cassia, poco prima di San Quirico d'Orcia (Siena), in località "I Triboli". Senza dubbio sono tra gli alberi più fotografati d'Italia. Ho voluto aggiungere anche la mia.