domenica 6 settembre 2020

Rombiciaio

Ognuno di noi ha i propri luoghi dell'anima. Posti speciali, in cui torniamo in momenti particolari della vita, in quelli di tristezza come negli attimi di felicità. Ieri sera ho preso la mia tendina e ho trascorso la notte a Rombiciaio, sul sentiero che porta alla Pedata del Diavolo. Un luogo dove andavo con mio padre, in quel poco tempo in cui mi ha accompagnato, e in cui sono tornato ogni volta che avevo bisogno di conforto. Lassù la montagna spiana in prossimità del crinale, e un prato di erba verdissima circonda i colossali tronchi degli antichi faggi, che si alzano tranquilli e sicuri a toccare il cielo. Vecchi amici, consolazione di una vita intera, nel tempo vi ho visti crescere, amputare i vostri rami, piegarvi sotto le carezze dei venti, ho visto alcuni di voi seccare lentamente come vecchi al crepuscolo. Ieri, mentre la luce scemava e il silenzio della notte avvolgeva ogni cosa, è avvenuta una grande magia. Ho sentito la mente fermarsi,  adagiarsi in una pace perfetta, da troppo dimenticata, mentre il mio cuore pulsava al ritmo della linfa che lenta e senza posa percorreva i fusti. E d'improvviso il mio corpo è diventato Faggio, immobile e sereno, a vegliare dall'alto con infinita compassione l'affanno del mio mal di vivere... Grazie, o miei nobili Amici!