venerdì 7 marzo 2014

Il Neem, Albero della Buona Medicina


Albero di Neem (Azadirachta indica). Orchha, Madhya Pradesh





Dove cresce il Neem, non c’è posto per la morte e per la malattia (Antico proverbio indiano)

Una mattina di tanti anni fa, durante uno dei miei primi viaggi in India, chiesi ad un anziano signore, seduto placido e beato sotto un grande albero, con lo sguardo rivolto verso la chioma, che specie di pianta fosse quella. “E’ un Neem – mi rispose gentilmente – E’ la farmacia del nostro villaggio. Sto aspettando che apra”. La seconda parte della frase mi sembrò alquanto bizzarra. Rimasi comunque a fare due chiacchiere con il vecchio, e dopo poco nella strampalata chioma dell’albero apparve un gruppetto di scimmie rosse, che si misero insieme a rosicchiare dei rametti. Vuoi il rosicchiamento, vuoi il peso e l’agitazione degli ospiti, alcuni rametti si spezzarono e caddero ai piedi del tronco. Il vecchio allora si alzò, li raccolse, li mise accuratamente in una borsa di tela, mi salutò sorridendo e se ne andò verso i fatti suoi. 
Il Neem è sicuramente una delle piante più conosciute ed amate dell’intera India, oltre che delle più utili ed apprezzate, in virtù delle sue straordinarie proprietà. Come ebbi a leggere su una pubblicità di un periodico locale: “Il Neem vi assicura la copertura medica dalla culla alla pira funeraria”. Enunciato efficace, ed indiscutibilmente vero. Da almeno 4.000 anni le foglie, i frutti, i semi, i fiori e la corteccia del Neem, o loro estratti e derivati, sono utilizzati non solo come medicinali, efficaci nel trattamento di numerosissime malattie dell’uomo e degli animali, ma anche per produrre cosmetici, dai saponi ai moderni dentifrici, ed in campo agricolo, per combattere le malattie parassitarie delle piante, come ammendante per il terreno, e per conservare i prodotti alimentari.