La Via Francigena è una strada di origine longobarda, in
parte sovrapposta ad antiche strade romane, quali la Cassia, approntata nel VII
ed VIII secolo per necessità commerciali ed economiche, ed all’epoca presidiata
da castelli e monasteri fortificati. Nel medioevo divenne importante via di
pellegrinaggio per raggiungere Roma, che insieme a Santiago di Compostela ed a
Gerusalemme, rappresentava una delle tre mete simbolo della Cristianità, in un
tempo in cui il pellegrinaggio fu pratica molto diffusa. Come per il
Cammino di Santiago, non esisteva una unica Via Francigena, ma alcuni tracciati
principali, in cui confluivano numerose altre strade, e con diverse varianti.
Uno di essi proveniva da Santiago attraverso la Francia, oltrepassava le Alpi
al Passo del Monginevro, per proseguire verso Roma passando per la valle di
Susa, la pianura Padana, il Passo della Cisa e la Toscana. Un secondo
itinerario, utilizzato dai pellegrini durante la cattiva stagione, era il
cammino della costa, il quale si divideva dal precedente ad Arles, entrava in
Italia presso Ventimiglia, percorreva la Liguria, ed a Sarzana si riuniva al
primo.
Nel 994 Sigerico, nominato Arcivescovo di Canterbury, si
recò a piedi a Roma per ricevere l’investitura, e durante il viaggio di ritorno
produsse un dettagliato diario del suo viaggio, annotando tappe e percorsi,
diario che è servito da base per il ripristino moderno della Via Francigena.
L’itinerario di Sigerico, che è considerato quello classico, attraversava
Francia e Svizzera, valicava le Alpi al passo del Gran San Bernardo, ed a
Vercelli si ricongiungeva alla strada proveniente dal Monginevro.
Vignone Castello |
San Quirico d'Orcia - Collegiata di san Quirico |
Nella seconda metà di maggio, ho camminato lungo la Via Francigena, da Siena fino a Roma. Un percorso magnifico, 280 km nelle province di Siena, Viterbo e Roma, che si snoda tra colline coltivate, boschi ed antichi borghi, in gran parte su strade sterrate di campagna. Un itinerario che può essere, e lo è nelle intenzioni di molti dei pellegrini che lo frequentano, spirituale, ma che riveste comunque una valenza culturale a tutto tondo, storica, artistica, paesaggistica, dialettale ed eno-gastronomica. Andare a piedi, in una sorta di “slow motion”, concede la possibilità di vedere e conoscere luoghi in un modo dolce e diretto, cosa negata dai nostri, talvolta comodi, veloci mezzi di comunicazione.
Castiglione d'Orcia |
Ho così scoperto uno stupendo scorcio di Italia, modellato
e mantenuto dalla sapiente e costante mano dell’uomo, una terra piena di gente
generosa ed ospitale. Mi ha colpito in particolare la bellezza naturale dei
luoghi attraversati, la variabilità incredibile dei paesaggi che si aprono alla
vista, i campi pieni di fiori, i boschi planiziari, i paesi che dominano le
valli in cima ai colli, visibili da gran distanza. Al cuore appare un paese
troppo nobile e bello per essere diviso e/o sottoposto alla pochezza disonesta
dei nostri "governanti", siano essi in canottiera od in doppiopetto.
Lago di Bolsena |
Un grazie di cuore a tutti coloro che mi hanno offerto
l’antico e sacro dono dell’ospitalità.
Un grazie a tutti gli appassionati volontari che hanno
permesso il “restauro” dell’antica via Francigena, che ne curano il
mantenimento e che comunque vi apportano le loro energie a qualunque titolo.
Un grazie a tutte le persone incontrate, alle parole
scambiate insieme, alla loro umanità, alla saggezza e conoscenza trasmessami.
Un grazie speciale alla Signora del forno di Monterosi,
che mi ha elargito una sontuosa colazione a quasi gratis, giusto perché si era
alzata di buon umore.
Un pensiero a Jack, l’olandese volante, con cui ho
trascorso diverse serate e poco cammino perché, come detto, volava.
Un pensiero a Paula, piccola pellegrina taiwanese dal
grande cuore, in cammino da Roma verso Santiago.
Un pensiero a Jean Marc, compagno di un paio di giorni,
alla sua simpatia ed alla sua forza di spirito.
Note pratiche
Il percorso è generalmente ben segnalato. Un adesivo con
una striscia rossa ed una bianca, con o senza la scritta “via Francigena”, si
ripete sui sostegni dei cartelli stradali e sui pali della luce od altrove, non
solo nella parte da me transitata ma anche, mi dicono, sull’intero percorso
italiano. Localmente, si incontrano vari segnali: cartelli stradali, frecce
bianche, figurine di pellegrini, la scritta bianca “F” ecc. In alcuni luoghi è
possibile perdere la strada, ma ciò non porta comunque grossi problemi o
perdite di tempo rilevanti, e poi un po’ d’avventura non guasta!
Il percorso ufficiale, a cui corrisponde quasi sempre la
segnaletica sul terreno, è stato tracciato per conto del Ministero per i Beni e
le Attività Culturali nella seconda metà del decennio scorso, cartografato e
rilevato con GPS. Presso l’indirizzo WEB http://www.francigenalibrari.beniculturali.it/news1.html
è possibile scaricare il Road Book (con descrizione generale della tappa,
informazioni logistiche ed indicazione chilometrica dei cambi di direzione, con
relativa cartografia in scala 1:25.000), e la traccia GPS (sia in formato GPX
che GDB) per le 40 tappe in cui è suddiviso il percorso in terra italiana. Le
tappe sono state individuate sulla base della distanza (anche se a volte sono
troppo lunghe), e sulla presenza di strutture di accoglienza. E’ possibile
quasi ovunque pernottare in luoghi appositamente allestiti per i pellegrini, strutture
di accoglienza religiose e non, ad offerta o con costi intorno ai 10 euro per
notte. Una lista aggiornata è reperibile presso
Alcuni siti interessanti:
Buon Cammino a tutti!
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