domenica 3 settembre 2017

Come Fionn mac Cumhaill ottenne la Saggezza


Nocciole sull'albero

Quella che segue è un'antica leggenda irlandese che racconta  come si possa ottenere la conoscenza universale, e l’ispirazione poetica, mangiando nocciole prodotte da alberi cresciuti presso pozzi di acqua sacra, per questo chiamati “Pozzi della saggezza”.

Quando Fionn mac Cumhaill, futuro leader dei valorosi Fianna d’Irlanda, era ancora giovane, fu mandato a studiare presso un anziano saggio che viveva lungo le rive del fiume Boyne (nell’attuale Contea di Kildare). Finnegas, questo era il nome del vecchio, era un poeta conosciuto in tutta l’Irlanda per la sua sconfinata conoscenza, che abbracciava i segreti di uccelli, animali, piante e stelle del firmamento.
A Fionn piaceva molto ascoltare ed imparare le meravigliose storie del maestro e le sue molte parole di saggezza; in cambio lo aiutava nei lavori quotidiani, cucinando, pulendo la capanna e pescando per lui. La curiosità di Fionn era insaziabile, e sempre più spesso le sue domande mettevano in difficoltà Finnegas, poichè questi non era in grado di rispondere.
“C’è un modo per conoscere tutto?” – chiese una volta Fionn.
Era la stessa domanda che il vecchio aveva posto diversi anni prima al suo maestro, e la risposta era la ragione per cui abitava in quel luogo: gli era infatti stato rivelato che in una profonda e calma pozza di quel fiume, conosciuta come “Pozzo della Saggezza”, all’ombra di nove piante di nocciolo che la circondavano, viveva il Salmone della Conoscenza. Il pesce aveva acquisito tutta la conoscenza di questo mondo mangiando nove nocciole, ciascuna caduta in acqua da ognuno dei nove alberi. Secondo un’antica profezia, colui che avesse mangiato il salmone avrebbe ottenuto la conoscenza suprema. Per questo già da sette anni Finnegas cercava di pescare quel pesce.
Un giorno, non molto tempo dopo che Fionn era venuto a vivere con lui, Finnegas finalmente catturò il salmone:
“L’ho preso, l’ho preso!” – gridava, al settimo cielo per la gioia.
“Me lo devi cucinare subito!” – ordinò Finnegas. E così Fionn accese il fuoco e si accinse a cucinare il salmone.
Finnegas lo ammonì: “Cucinalo come ti pare ma, mi raccomando, non ne assaggiare nemmeno un piccolo pezzo!”. Detto fatto, il vecchio si allontanò per raccogliere altra legna.
Quando tornò, il salmone era cotto e pronto per essere mangiato. Ma guardando Fionn, Finnegas si accorse che c’era qualcosa di diverso in lui: i suoi occhi apparivano più blu e le sue gote più rosse; sembrava anche più grande e più forte.
“Lo hai assaggiato?” – chiese subito, pieno d’ansia.
“No!” – rispose Fionn – “Ma mentre lo giravo sullo spiedo mi sono bruciato le dita, e mi sono messo il pollice in bocca per lenire il dolore”.
Il cuore di Finnegas si riempì di amarezza.
“Mi basta” – disse intristito a Fionn – “La profezia si è compiuta in te, per il semplice fatto di esserti messo il pollice in bocca hai assaggiato il Salmone della Conoscenza. Tutta la conoscenza del mondo è ora tua! Non c’è più niente che io ti possa insegnare” – concluse Finnegas – “Ora te ne devi andare: sei destinato a diventare un grande poeta, guerriero e capo”.
Da allora in poi, e per tutta la vita, quando Fionn aveva un dubbio si infilava il pollice in bocca e sapeva subito cosa fare. Una volta cresciuto e fatto uomo, Fionn divenne davvero il più rispettato tra i poeti, i guerrieri ed i leader della sua gente.

Fionn mac Cumhaill è un eroe leggendario della mitologia irlandese. Le vicende della sua vita sono narrate in alcuni manoscritti in versi datati dal XII. al XV. secolo, anche se le storie ivi contenute, e fino ad allora tramandate oralmente, vengono fatte risalire al III. secolo. Queste opere fanno parte del cosiddetto Ciclo Feniano, il terzo, in ordine cronologico, dei quattro cicli maggiori in cui è classicamente suddivisa la mitologia irlandese. In esso si raccontano le imprese di Fionn e dei Fianna, un gruppo di guerrieri liberi ed indipendenti che, in guisa di mercenari, guerreggiavano per i re dell’epoca, e di cui Fionn divenne il leader indiscusso. Secondo una delle tante leggende, Fionn non è mai morto, ma giace addormentato in una miniera nel sottosuolo di Dublino, pronto a risvegliarsi per difendere l’Irlanda da eventuali aggressori.

Il Nocciolo era tenuto in massima considerazione nell’antica Irlanda, laddove gli venivano attribuiti proprietà magiche e mistiche. Per i Celti irlandesi mangiare i suoi frutti permetteva di raggiungere la saggezza e l’ispirazione poetica, due qualità indissolubilmente legate nelle credenze di quei popoli, e gli veniva ascritta la capacità di proteggere da ogni cosa malvagia. Si ipotizza anche che con le nocciole si preparasse una sorta di idromele con proprietà psicotrope. Di legno di nocciolo erano i bastoni del potere dei druidi, così come quelli impiegati dai rabdomanti per rivelare la presenza di acqua. Anche il salmone fu animale sacro per i Druidi irlandesi.


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