In fin dei conti, dicano un pò lorsignori, con i loro lumi e la loro esperienza, dove si trova la verità, la completa verità? Qual è la morale che si deve dedurre da questa storia, a momenti ribalda e volgaruccia? Si trova, la verità, in quello che avviene tutti i giorni, nei piccoli eventi quotidiani, nella meschinità e noia della vita della stragrande maggioranza degli uomini, o non risiede essa invece nei sogni che ci è dato sognare per fuggire la nostra triste condizione? Come si è elevato, l'uomo, nella sua camminata per il mondo: attraverso la razione quotidiana di miseria e pettegolezzi, o per mezzo del libero sogno, senza frontiere né limitazioni? Quale forza ha condotto Vasco de Gama e Colombo sul ponte delle loro caravelle? Chi dirige la mano degli scienziati che muovono le leve per mettere in moto gli Sputnik, creando nuove stelle e una luna nuova nel cielo di questo sobborgo dell'universo? Dove si trova la verità, mi rispondano, per favore: nella piccola realtà di ciascuno o nell'immenso sogno umano? Chi la conduce per il vasto mondo, a illuminare il cammino dell'uomo? L'eccellentissimo Giudice, o il poverissimo Poeta? Chico Pacheco con la sua integrità, oppure il Comandante Vasco Moscoso de Aragão, Capitano di lungo corso? (Rio, gennaio 1961)
Jorge Amado, ultimo paragrafo del romanzo "Due storie del Porto di Bahia"
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