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Storie di Alberi: l'Ogham, alfabeto celtico degli alberi
I Celti furono un insieme di popoli, di origine indo-europea, che nel primo millennio avanti Cristo si diffusero in buona parte del continente europeo. Caratterizzati da una struttura socio-politica di tipo tribale, non si riunirono mai sotto un potere centrale; oltre alle origini le varie tribù condividevano la lingua, e buona parte del corpus religioso, magico e spirituale. In quei tempi l’Europa era ricoperta da dense foreste che si estendevano senza interruzione per centinaia e centinaia di chilometri; seppure in presenza di una agricoltura già sviluppata e fiorente, i boschi soddisfacevano ancora gran parte delle necessità vitali dell’uomo, fornendo riparo, cibo, energia, materiali da costruzione e medicine. I Celti vissero, sulla scorta delle loro credenze religiose, e spinti dalla necessità di salvaguardare questo patrimonio di risorse, un rapporto molto stretto, intimo ed armonioso con la Natura, ed in particolare con il mondo degli alberi. Questi ebbero infatti un ruolo centrale nella spiritualità celtica, furono sacralizzati, assunti a simbolo totemico in ogni singolo villaggio, fatti supporto di simbolismi ed associazioni mistiche e magiche. Le chiavi per interpretare le corrispondenze tra il sovrannaturale e la natura, così come la conoscenza del valore simbolico dei singoli alberi, e della loro valenza magica e spirituale, erano possedute solo dai sacerdoti, chiamati in Irlanda ed in Gallia Druidi. Essi, che oltre che sacerdoti erano anche filosofi, scienziati, magistrati, indovini, maghi, poeti e musici, conoscevano inoltre a fondo i campi energetici delle varie essenze vegetali, le loro virtù medicinali ed il potere del loro legno. La loro era una conoscenza di tipo esoterico, mantenuta rigorosamente segreta, trasmessa solo oralmente, ed acquisita dopo un lunghissimo percorso iniziatico (durava dai dodici ai venti anni). I Druidi utilizzavano un alfabeto scritto, segreto ovvero noto solo agli iniziati, chiamato Ogham. Le prime notizie scritte relative a questo linguaggio ci riportano all’Irlanda al V secolo dopo Cristo, ma è molto probabile che la sua origine fosse più antica, e che fosse diffuso anche altrove. L’Ogham è composto da venti lettere, quindici consonanti e cinque vocali (secondo altre versioni erano diciotto lettere, di cui tredici consonanti e cinque vocali). Ad ogni lettera è associato un simbolo grafico, un albero, ed un mese dell’anno, ragione per cui è conosciuto anche come Calendario degli Alberi, e chiamato Beth Luis Nion, dai nomi gaelici delle specie arboree dei primi tre mesi dell’anno. Il tempo era scandito dalle fasi lunari, ed il calendario comprendeva quindi tredici mesi di ventotto giorni; le rimanenti sette lettere caratterizzavano alcuni giorni di particolare valore simbolico (equinozi e solstizi, 23 dicembre, e la ricorrenza del Samhain, che cadeva il primo di novembre). I simboli letterali erano simili ai caratteri runici, e venivano talora incisi su tavolette di tasso o su pietre. Esistevano poi diverse altre forme di Ogham, che associavano alle lettere le divinità, i colori, gli uccelli, le parti del corpo ed un centinaio di altre categorie. In questo senso nell’Ogham era racchiuso una specie di compendio della conoscenza universale, e come tale diveniva una tecnica mnemonica per l’apprendimento iniziatico. L’intero mondo celtico è comunque avvolto in una fitta nebbia di mistero, resa ancor più densa ed impenetrabile dalla mancanza di una qualsiasi tradizione scritta e dal carattere esoterico della saggezza. Così non sappiamo pressoché nulla del simbolismo degli oggetti considerati, e della portata magica e spirituale delle loro associazioni. Anche sull’utilizzo dell’Ogham abbiamo solo ipotesi, spesso tra loro contrastanti. Era sicuramente un linguaggio cifrato adoperato dai Druidi per comunicare tra loro, senza essere compresi dal resto della popolazione; era anche comune lo scambio di messaggi in forma di lunghi fili su cui si intercalavano foglie di specie diverse, secondo la loro corrispondenza alfabetica. Probabilmente fu un sistema impiegato per aprire le porte dell’aldilà, e per entrare in comunicazione con il mondo degli spiriti, al fine di ricevere conoscenze che potessero beneficiare la vita delle tribù; si crede poi che avesse un uso sacrale e commemorativo, oltre che magico e rituale. Tavolette incise con le lettere erano lanciate e “lette” per predire il futuro.
Il Calendario degli Alberi sotto riportato deriva dalle ricerche e dagli studi di Robert Graves, pubblicati nel 1946 nell'opera “The White Goddess”.
LETTERA | ALBERO | MESE o GIORNO | |
Nome gaelico | Nome italiano | ||
B | Beth | Betulla | 24 dicembre-20 gennaio |
L | Luis | Sorbo degli uccellatori | 21 gennaio-17 febbraio |
N | Nion | Frassino | 18 febbraio-17 marzo |
O | Onn | Ginestrone | Equinozio di Primavera |
F | Fearn | Ontano | 18 marzo-14 aprile |
S | Saille | Salice | 15 aprile-12 maggio |
H | Huath | Biancospino | 13 maggio-9 giugno |
D | Duir | Quercia | 10 giugno-7 luglio |
U | Ura | Erica | Solstizio d’Estate |
T | Tinne | Agrifoglio | 8 luglio-4 agosto |
C | Coll | Nocciolo | 5 agosto-1 settembre |
Q | Quert | Melo | 2 settembre-29 settembre |
E | Eadha | Pioppo bianco | Equinozio d’Autunno |
G | Gort | Edera | 30 settembre-27 ottobre |
Ng | Ngetal | Ginestra | 28 ottobre-24 novembre |
Ss | Straif | Prugnolo | 1 novembre (Samhain) |
R | Ruis | Sambuco | 25 novembre-22 dicembre |
I | Idho | Tasso | Solstizio d’Inverno |
A | Ailm | Abete rosso | 23 dicembre |
Ph | Phagos | Faggio | Tutto l’anno |
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