La Quercia di Allouville. Litografia di Felix Benoist, anno 1850 ca. |
Il Creatore della Natura
senza martello ha costruito
di un monumento nuovo
le mura ed il tetto
Questo grazioso santuario
questo altare venerato
a Maria è dedicato
dentro l’albero secolare
Allouville – Bellefosse è un minuscolo paese di campagna che conta poco più di mille anime. Situato nella regione francese della Normandia, si sviluppa intorno all’incrocio di due strade secondarie. C’è una bella chiesa parrocchiale, dedicata a San Quentin: il nucleo originario risale al XIII secolo; venne poi completamente ristrutturata nel XVI secolo, e nel 1700 fu infine edificato il campanile. Ma non è la chiesetta l’attrazione di questo sperduto luogo che attira ogni anno decine di migliaia di turisti, e che giustifica i tre ristoranti in prossimità del crocevia. La star del posto è infatti una quercia millenaria che vive compressa tra una delle due strade ed il campanile della chiesa, a pochi metri dall'incrocio stradale.
Da Reims e dalla Foresta di Verzy abbiamo percorso mezza Francia del nord per raggiungerla. E' una gelida giornata di inizio dicembre, forti raffiche di vento si alternano ad improvvisi temporali intervallati a squarci di sereno, comunque circondato da nubi cariche di minaccioso grigiore. Oltrepassata Rouen il paesaggio diviene piatto, disegnato solo da filari di alberi che costeggiano strade e campi coltivati, dedicati a produrre foraggio per l’allevamento delle mucche. Poco prima di raggiungere Allouville si attraversa la Senna, enorme e placida, oramai vicina alla sua foce, fiume da cui prende il nome il dipartimento, per l’appunto quello della Senna – Marittima.
Tutti noi, da bambini, abbiamo sognato di avere una casa su di un albero. Ecco, la Quercia di Allouville è molto di più: è un vero e proprio albero casa, per aspetto esteriore e per struttura. La particolarità di questo albero, che lo rende assolutamente unico, sta nel rivestimento di minute assicelle rettangolari in legno di quercia, disposte in file embriciate a guisa di tegole, e che riveste buona parte del tronco. L’apoteosi di questa sovrastruttura, che una volta tanto unisce mirabilmente l’opera della Natura con quella dell’uomo, è la torretta cilindrica, sormontata da una croce di ferro ed anch’essa fatta delle stesse tavolette di legno, che si eleva per alcuni metri nella parte sommitale, sostituendo la punta naturale. Il rivestimento e la torretta furono realizzati agli inizi del 1800, dopo che un fulmine aveva atterrato la parte superiore del fusto, asportando anche alcune grosse branche e quasi tutta la corteccia del lato est della pianta. Sebbene l’effetto scenico sia notevole, il tutto è stato approntato per proteggere il legno che, messo a nudo dalle ferite lasciate dalla caduta dei rami e dalla perdita della corteccia, sarebbe altrimenti rimasto esposto al decadimento provocato dagli elementi climatici e dai parassiti.
Ma le meraviglie dell’albero non finiscono qui. L’interno completamente cavo della Quercia ospita infatti due piccole Cappelle sovrapposte, vecchie più di 300 anni, ed unite da una snella scala in legno che sale a spirale all’esterno del tronco. Per questo in tutta la Francia è conosciuta come Chêne Chapelle (la Quercia Cappella), ed è proprio la sacralità della pianta che ne ha permesso il suo mantenimento negli ultimi secoli. E che dopo la rivoluzione francese ne ha anche messo in pericolo la sopravvivenza. In seguito al fervente anti clericalismo ed opposizione alla religione che si era diffuso con la rivoluzione, nel 1793 un gruppo di esagitati sanculotti si era deciso a bruciare la Quercia, da tempo affollato luogo di preghiera. La quale fu salvata dalla prontezza di spirito del maestro locale, Jean Baptiste Bonheur, che appese all’albero un grande cartello con su scritto “Tempio della Ragione”: l’abiura ebbe l’effetto di calmare i bollenti spiriti degli incendiari.
La cappellina inferiore è dedicata a Nostra Signora della Pace: un cartello apposto sopra l’entrata ne ricorda nome ed origine: “A Nostra Signora della Pace, eretta dall’Abate di Detroit, curato di Allouville, nel 1696”.
L’interno è largo 1,55 m, con una altezza massima di 2,44 m, ha pianta ottagonale ed è completamento rivestito in legno. Ospita un altare sormontato da una statua della Vergine. Il luogo, dove si celebrava regolarmente la Messa, divenne ben presto meta di pellegrinaggio, in particolare nel giorno dell’Assunzione, il 15 di agosto. La “stanza” superiore pare che inizialmente fosse la “residenza” di un eremita (un po' scomoda per le ristrette dimensioni, invero!). Negli anni 1853 – 1854 la Cappella subì un primo restauro, e la cella dell’eremita fu convertita nell’attuale Cappella del Calvario. Nell’occasione l’imperatrice Eugenia de Montijo, consorte di Napoleone III ed ultima sovrana di Francia, regalò una statua in legno della Vergine Maria, oggi conservata nella sacrestia della vicina chiesa. Al termine dei lavori, nell’ottobre del 1854, l’Arcivescovo di Rouen consacrò il nuovo altare, recitando l’inno appositamente composto che apre il post.
Da Reims e dalla Foresta di Verzy abbiamo percorso mezza Francia del nord per raggiungerla. E' una gelida giornata di inizio dicembre, forti raffiche di vento si alternano ad improvvisi temporali intervallati a squarci di sereno, comunque circondato da nubi cariche di minaccioso grigiore. Oltrepassata Rouen il paesaggio diviene piatto, disegnato solo da filari di alberi che costeggiano strade e campi coltivati, dedicati a produrre foraggio per l’allevamento delle mucche. Poco prima di raggiungere Allouville si attraversa la Senna, enorme e placida, oramai vicina alla sua foce, fiume da cui prende il nome il dipartimento, per l’appunto quello della Senna – Marittima.
Quercia di Allouville. La torretta che sostituisce la cima principale |
Ma le meraviglie dell’albero non finiscono qui. L’interno completamente cavo della Quercia ospita infatti due piccole Cappelle sovrapposte, vecchie più di 300 anni, ed unite da una snella scala in legno che sale a spirale all’esterno del tronco. Per questo in tutta la Francia è conosciuta come Chêne Chapelle (la Quercia Cappella), ed è proprio la sacralità della pianta che ne ha permesso il suo mantenimento negli ultimi secoli. E che dopo la rivoluzione francese ne ha anche messo in pericolo la sopravvivenza. In seguito al fervente anti clericalismo ed opposizione alla religione che si era diffuso con la rivoluzione, nel 1793 un gruppo di esagitati sanculotti si era deciso a bruciare la Quercia, da tempo affollato luogo di preghiera. La quale fu salvata dalla prontezza di spirito del maestro locale, Jean Baptiste Bonheur, che appese all’albero un grande cartello con su scritto “Tempio della Ragione”: l’abiura ebbe l’effetto di calmare i bollenti spiriti degli incendiari.
La cappellina inferiore è dedicata a Nostra Signora della Pace: un cartello apposto sopra l’entrata ne ricorda nome ed origine: “A Nostra Signora della Pace, eretta dall’Abate di Detroit, curato di Allouville, nel 1696”.
Quercia di Allouville. Ingresso alla Cappella inferiore e scala esterna al fusto |
Quercia di Allouville. Interno della Cappella di Nostra Signora della Pace |
La cappella del Calvario ha invece pianta a forma di poligono irregolare a nove lati, con una larghezza massima di 1,35 metri ed un’altezza di 2,25 metri. Al suo interno trova posto un Crocifisso ed un ceppo di legno.
Nel 1932 la Quercia Cappella viene classificata come Monumento Storico Nazionale. Nel 1990 questo venerabile albero appariva in stato di avanzata decrepitezza per cui, dopo un accurato studio fitosanitario, venne intrapreso un capillare lavoro di restauro e consolidamento, costato la bella cifra di 300.000 euro. Si è provveduto a smontare le cappelle, eliminando le parti di legno marcescenti ed installando una struttura metallica interna di supporto, oltre a tiranti e pali di sostegno esterni, in acciaio. Le cappelle sono state poi rimontate, ed in seguito si sono sostituite parte delle assicelle di rivestimento, e la scala esterna è stata messa in sicurezza.
Fatto unico nel mondo degli alberi, la Chêne Chapelle è stata la “protagonista” nel 1981 di un film diretto dal regista francese Serge Pénard, ed intitolato “La Quercia d’Allouville” (conosciuto anche con il titolo “Sono pazzi questi Normanni”), che narra gli sforzi dei paesani per evitare l’abbattimento dell’albero previsto dal sindaco per ingrandire la sede della prospiciente strada.Nel 1932 la Quercia Cappella viene classificata come Monumento Storico Nazionale. Nel 1990 questo venerabile albero appariva in stato di avanzata decrepitezza per cui, dopo un accurato studio fitosanitario, venne intrapreso un capillare lavoro di restauro e consolidamento, costato la bella cifra di 300.000 euro. Si è provveduto a smontare le cappelle, eliminando le parti di legno marcescenti ed installando una struttura metallica interna di supporto, oltre a tiranti e pali di sostegno esterni, in acciaio. Le cappelle sono state poi rimontate, ed in seguito si sono sostituite parte delle assicelle di rivestimento, e la scala esterna è stata messa in sicurezza.
La Quercia di Allouville – Bellefosse è una Farnia (Quercus robur L.), la più maestosa e
longeva, insieme alla Rovere, specie quercina d’Europa. Appartiene alla stessa
specie della splendida Bowthorpe Oak (vedi post: The Bowthorpe Oak, la Quercia più grande d’Europa). Ha un’altezza di circa 18 metri, ed una circonferenza di 15
metri a livello del suolo, che divengono 10,20 ad 1 metro da terra. Leggenda
vuole che sia stata piantata nel 931, a ricordo della nascita della Normandia:
avrebbe quindi quasi 1.100 anni. Alcune fonti le attribuiscono 1.300 anni ma,
in mancanza di documenti scritti, l’età per un albero del genere resta un
enigma. Comunque sia, è considerata la quercia più vecchia di Francia. A
conclusione, vorrei citare quanto scrive Jérôme Hutin nel suo libro Les arbres venerables: “E se è a tutti gli effetti un monumento
storico, questo albero venerabile non ha comunque rinunciato alla vita: all’inizio
del terzo millennio, ci sono ancora due branche che si ricoprono di tenere
foglie.”
La Quercia di Allouville ritratta su una cartolina d'epoca |
Quercia di Allouville. Particolare del rivestimento. |
Mi piace molto la definizione di "albero casa", che trovo particolarmente adatta alle suggestioni di questo luogo e di questo albero! :)
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